Cos’altro è molto importante durante le vacance ?
Buon cibo e bevande!
In Liguria ci sono innumerevoli ristoranti per ogni gusto e fascia di prezzo.
Le pagine corrispondenti del portale “Tripadvisor” offrono un primo orientamento.
In questo numero di Riviera Posts abbiamo cercato di dare un po’ più di peso a questo orientamento:
– solo i ristoranti della categoria “ristoranti economici”.
– solo nelle città costiere
– in provincia di Imperia
– solo con “area esterna”.
VENTIMIGLIA
1. Consani Osteria
Via Teatro 4
2. La Trattoria dei Pani
Via Roma 16
3. Sir Thomas
Via Hanbury 5
4. Enoteca Consani
Via Cavour 39/B
5. Centrale 2000
Piazza Cesare Battista 32
6. Bar Canada
Via Aprosio 25/A
7. Piazza Caffè’
Via Camillo Cavour 51
CAMPOROSSO MARE
1. La Fazenda
Corso Vittorio Emanuele ll
2. Trattoria dal Mat
Via Braie Nr. 111
3. Pizzeria del Ponte- Da Alfio
Corso Repubblica 106
VALLECROSIA
1. Trattoria Lo Cherippo
Via Colonello Aprosio 407
2. Jado Lunch & Wine
Via Colonello Aprosio 282
BORDIGHERA
1. Café’ Monet
Piazza Eroi della Libertà 9
2. Ristorante Valdisogno
Via Parini 7
3. Pizzeria da Vincenzino
Via Guglielmo Marconi 26
4. Graffiti
Via Vittorio Emanuele 122
OSPEDALETTI
1. Pizzeria Baixarico’
Via XX Settembre 17
2. Pizzeria Pappabuona
Via XX Settembre 61
3. Cactus Cafe’
Via XX Settembre 3
4. Bar La Bussola
Piazza Quattro Novembre 1
SANREMO
1. Sottocoperta Lounge Bar
Piazza Bresca 7
2. Soul Burger & More
Corso Mombello 41
3. La Vesca
Pista ciclabile
4. Il Mulattiere
Via Palma 11
5. La Tavernetta
Via Palazzo 129
6. DiligENZO Pub
Via al Mare, Susana di Sanremo
7. Sandy Ristobar
Corso Nazario Sauro 29
8. La Bodeguita
via Gaudio 16
9. White Pony
Strada Solaro 4
10. Pizzeria Pinocchio
Via Palazzo 111
“Pizzeria 5 Stagioni”
Via Dante 4, Bordighera,
WhatsApp: +33932656712
11. Enea Sardenaira
Via Alfonso Lamarmora 243
12. 21 Bistro
Piazza Brescia 21
13. Futura S.N.C.- Bar Max
Corso Nazario Sauro 21
14. Dolcenove
Piazza Eroi Sanremisi 23
15. Moloakka
Via del Castillo 17
16. Portovecchio
Corso Nazario Sauro 33/36
17. Sud Est
Via Salvo d’Acquisto 20
18. Insomnia Café
Corsi Imperatrice 17
19. Agora Café
Piazza San Siro 40
20. Pizzeria Graziella
Piazza Eroi Sanremesi 48-50
21. Bar Siri
Piazza Eroi Sanremesi 25
ARMA DI TAGGIA
1. La Fortezza di Manin
Via Queirolo 88
2. Elisabeth Bar
Via Lungomare 203
3. Bagni Fiori
Via al mare 28 Bussana
4.Crudo & Cotto
Vicolo Vivaldi 10
5. Piccolo Lido
Via Lungo Mare 70
6. L’idea anche di scalzi e Pirelli
Via Lungomare 165
RIVA LIGURE
1. Ristorante Chicco & Rosa
Via Gaudio 42,Sanremo
2. Dalla Padella alla Brace
Via Martiri delle Libertà’ 67
3. Ristorante Roberto
Via della Libertà’ 29
SANTO STEFANO
1. Il Torrione
Via Privata Seve 16
2. Rifornimento Bistrot
Via Pisa 8
3. Ristorante La Cucina
Pizza Camillo Benso Conte di Cavour 7
4. Scalo 4
Via Cardinale Meglia 4
SAN LORENZO
1. Spaghetteria Il Gabbiano
Via Roma 33
2. Agriturismo Cascina Rio Rocca
Piazza Giuseppe Mazzini 1
3. Ristorante Antica Piazzetta
Via Varlo Sclavi 32
IMPERIA
1. Antica Taverna
Via Giosue’ Carducci 63
2. Amelia Pizzeria Ristorante
Arlt 6, LOC.Piani
3. Madamadore
Piazza Andrea Doria 16
4. Pizzeria da Bully
Via Augusto Armelio 2
5. Pizzeria Agora’
Piazza Goito 8
6. U Papa
Piazza Andrea Doria 13 D
7. U Tecciu de Ma
Via Angelo Silvio Novaro 31
8. Laboratorio
Calata Giovanni Battista Cuneo 3
9. Caffe‘ Cico‘
Vico Monti 1
10. Stra
Via Gustavo Stafforello 24
11. Giropizza Infinity
Calata Cuneo 45
12. Il Pituti breaktime
Via Scarincipo 130
13. Il Chioschetto
Banchina Madaglie d‘Oro
14. Bar Tapas
Via Nino Lamboglia 1
Hotel Sole Monte
Via Mario Rossi, 14, 18000 Sanromo, Tel. 0039 0184 111111 info@mariorossi.it
15. Preve
Via della Repubblica 41
DIANO MARINA
1. O4 Null Vier
Corso Roma 59
2. La Briciola
Via Cavour 62
3. Spaghetteria Macaroni
Via Giuseppe Verdi 2
SAN BARTOLOMEO
1. La Pinta
Via Elba 15
2. Focacceria Dai Ninin
Lungomare Delle Nazioni 66
3. Ristobar G&G
Via Lungomare Delle Nazioni
CERVO
1. Le Nereidi
Via Alla Foce 21
2. Porteghetto
Via Aurelia 9/11
3. Ristorante Sarafino
Via Giacomo Matteotti 8
(Ohne Gewähr und ohne Anspruch auf Vollständigkeit. Stand: 5.7.24)
UNA FESTA ITALIANA
Lo annunciano i tanti manifesti ai margini della strada: è arrivata l’estate! In fondo, l’estate è la stagione delle feste. Feste dai nomi stupendi come “Festa del Fungo”, “Musica in Piazza” o “Sagra dei fagiolini”.
„Andiamo proprio lì“, dico all’uomo che mi vuole sempre insegnare “La dolce vita”.
Detto, fatto! Ma naturalmente tutto inizia con una grande confusione. Gesticolando animatamente veniamo accompagnati in un posteggio a bordo strada – ci sembra di essere a 20 km dal paese.
Ma si sentono già odori e rumori – la sagra: nella piazza del paese sotto i platani secolari, ma anche più semplicemente il campetto da calcio del posto – non è molto distante.Sommer ist da! Già ce la pregustiamo: ci saranno del buon cibo e del buon vino. Del resto, è offerto per lo piu dai membri del consorzio locale “Pro loco”.
Con calma, però! Chi vuole bere e mangiare, deve prima acquistare dei buoni. Il ricavato sarà poi destinato alla sovvenzione di un progetto in paese.
Con aria d’importanza, i notabili vendono i buoni, le “marche”, che si possono scambiare in diversi posti con delle deliziose specialità, per lo più tipiche del posto – serviti in modo pratico su vassoi o in bicchieri di plastica.Ed ecco che, già mentre si mangia, inizia il vero apice della festa: il ballo! Ecco che la piazza si trasforma in un’immensa sala da ballo e l’asfalto grigio diventa un parquet scintillante.
L’intero villaggio è in piedi, giovani e vecchi, residenti e turisti iniziano a ballare sulla musica dal vivo – sempre classico: discofox, walzer, foxtrott, rumba, cha-cha-cha, tango e – ai propri posti! Un ballo di gruppo – un must per i più. Un must che riesce a rendere tutti allegri! Tutti ballano felici, ma incredibilmente conformi alle indicazioni del cantante.
E poi arriva lui: Rodolfo Valentino – solo un poco più invecchiato! Non dimenticherò mai lo scintillio negli occhi di questo vecchio signore, che balla in perfetta sincronia, in abito da festa, con il fazzoletto da taschino e le scarpe lucide- dopo che in precedenza si era seduto su una panchina, solo e un po’ perso.
(Ulli Breor)
L’invenzione della farinata
Accadde – non con estrema sicurezza – nell’anno 1284, quando una galera genovese si mise in viaggio per accompagnare alcune navi mercantili nella loro strada per Levante. Questo tratto costiero era già all’epoca un importante posto di trasbordo per le merci orientali, le quali venivano importate attraverso l’oceano Indiano e le vie carovane dell’Asia. Qui venivano scambiate con prodotti europei, come, per esempio, le stoffe.
Durante questo viaggio, le navi capitarono in una violenta tempesta. A causa delle onde fragorose e i venti impetuosi, si trovarono in una situazione di estrema difficoltà. Anche sulle nostre galere infuriava il caos. La nave venne sollevata sulle creste delle onde e ricadde giù nella schiuma marina. La pioggia frustava le vele, i parati scricchiolavano e cigolavano sotto i colpi delle onde. I marinai a bordo – abituati al mare agitato – pregavano per un imbonimento di quella forza primordiale.
Nella cambusa turbinavano botti, casse e sacchi. Molti si ruppero, si strapparono, così che i cereali, l’olio, il sale e i legumi si mischiarono tra di loro. L’acqua di mare penetrò nel magazzino e si mescolò con gli scarsi viveri a bordo. Ma, in quel momento, quello non fu il bisogno primario. L’equipaggio combatteva per la semplice sopravvivenza.
Dopo giorni di enormi sforzi e paura, il tempo e le onde si calmarono. Lentamente, l’ordine ritornò nel corso della giornata.
Ma avanti ad un inventario preciso della cambusa, si comprese il disastro: molti dei generi alimentari imbarcati erano rovinati e gonfi d’acqua marina. Alcuni potevano essere salvati ed erano ancora commestibili. Ma solo quello non sarebbe bastato! A prora, però, c’era questa pappa densa e disgustosa! Dopo una perizia di questa massa da parte del cuoco di bordo, si capì che si trattava di ceci schiacciati e zuppi d’acqua marina. “Non molto invitante, ma meglio di niente“ ,si sono detti i nostri marinati. E così, da lì in poi, ci fu questa pappa a pranzo e a cena. Nei giorni successivi a qualcuno venne l’idea – sicuramente fu di nuovo il cuoco di bordo – di lasciar seccare la pappa al sole per migliorarne il sapore. E così fu modellata in piccole focacce e fu distribuita sulla coperta della nave. In quel momento fu inventata la frittella italiana – la Farinata. Ed i marinai riuscirono a ritornare sani e salvi nel porto della loro patria!
Il nostro cuoco di bordo – come tutti i sopravvissuti – fu molto felice di essersi salvato, ma ne aveva le tasche piene dei viaggi in mare e, da lì in poi, volle soltanto dedicarsi a ciò per cui si sentiva portato: cucinare!
Preferibilmente, com’è naturale che sia, in un locale suo. Ma a Genova ce n’erano già così tanti. Dovette farsi venire una buona idea. Perché non trarre beneficio dalla pena sofferta? Così il cuoco sviluppò meglio la preparazione della sua focaccia di ceci. Siccome in Riviera il sole non splende sempre, gli venne l’idea di non seccare e cucinare la focaccia solo al sole, bensì anche nel forno a legna.
E gli affari andarono bene!
“Pizzeria 5 Stagioni”
Via Dante 4, Bordighera,
WhatsApp: +33932656712
Ma la storia continua!
Una sera, il nostro maestro gourmet aspettava degli ospiti nella sua taverna. Poi, a lui si unì un vecchio pescatore e bevvero insieme una bottiglia di rosso parlando del più e del meno. Naturalmente, il nostro cuoco di bordo raccontò anche della sua avventura in mare e della sua salvezza fortunata grazie alla Farinata. Il vecchio pescatore rise e gli raccontò una vecchia leggenda che riguardava i ceci.
In fondo la sua era una vecchia storia, perché sarebbero stati gli antichi Romani, in realtà, ad aver inventato la Farinata. Questi avrebbero difatti cotto l’impasto di ceci sui loro scudi al sole per poter preparare un pasto senza dover interrompere le campagne militari.
Chiaramente il nostro cuoco non volle raccontare a nessuno questa leggenda perché rappresentava un pericolo all’esclusiva della sua invenzione, ma l’idea della cottura sugli scudi lo ispirò a cucinare il suo impasto di ceci su una piastra in forno. Siccome questa ricetta fu un gran successo, aprì ben presto un’altra Trattoria Farinata nel porto di Genova. Così nacque la prima catena di frittelle del mondo.
La farinata di ceci è uno dei piatti più antichi della Liguria e si annovera tra le ricette della gente povera. In effetti, si racconta che questo piatto era conosciuto già nel medioevo. Si dice che la sia davvero originaria di Genova.
La farinata – un piacere insolito ed inaspettato! Facilmente prodotta con farina di ceci, acqua, olio di oliva e un po’ di sale, la si può gustare come contorno o, ancora meglio, come snack – appena fatta – con un bicchiere di vino rosso. Secondo la tradizione, dovrebbe essere cucinata in un forno a legna.Si può anche provare a farla a casa. La farinata riesce anche in un forno domestico.
Dosi per quattro persone:
125 g di farina di ceci, 250 ml d’acqua, un cucchiaio di olio d’oliva, un pizzico di sale e pepe.
Mescolate insieme acqua, olio e farina senza creare grumi. Condire con sale e pepe. Lasciar riposare per almeno due ore a temperatura ambiente. Togliere la schiuma creatasi, oliare una piastra da forno alta circa un centimetro e versarci sopra il composto.
Cucinare per 25 minuti a 240 gradi finché diventa croccante e dorato.
Buon appetito!